martedì 22 giugno 2010

Newsletter n.22/2010

Al calciatore africano discoteca vietata (Corriere Milano, 19/6). La prima scusa addotta per non fare entrare il ragazzo in questa discoteca del bergamasco è stata che non aveva l’abbigliamento adatto, il suo allenatore gli ha quindi fornito indumenti firmati, con i quali si è cambiato. Niente da fare, a quel punto la risposta è stata “locale pieno”. Peccato, però, che il mister, messosi da una parte, ha potuto notare l’ingresso di numerose persone nel locale. A quel punto il giovane giocatore ha preso atto: “il problema non è la mia maglietta, ma il colore della mia pelle”. Il titolare del locale, che nega ogni accusa di razzismo, minaccia una denuncia per diffamazione, ma noi speriamo che parta prima quella per discriminazione razziale. Si tratta del secondo caso lombardo passato sulla stampa (newsletter n°9 e 10).

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