martedì 2 novembre 2010

Newsletter n.38/2010 - Il coraggio di dire: basta!

Silvio Berlusconi: “E' meglio essere appassionato di belle ragazze che gay”, questa è l’ultima volgarità che infiamma il dibattito in Italia. Alcune settimane fa Bossi ha chiamato “porci” i romani, il Senatore Ciarrapico si è chiesto se Fini abbia già ordinato la kippah (il copricapo ebraico), mentre il Ministro Maroni ha affermato “niente casa ai Rom” e mi fermo perché devo dire che non è certo facile star dietro al dibattito "culturale" nel centrodestra italiano.
L’uscita del Presidente del Consiglio colpisce in volgarità sia le donne che i gay. Le donne perché un uomo può essere appassionato di orologi o di musica ma non certo di una parte di umanità, come se questa fosse un oggetto da collezione. I gay perché si stigmatizza e si equipara l’omosessualità al negativo: è male esserlo.
Il messaggio del Presidente Berlusconi al Paese è devastante e rischia di svilire il lavoro svolto in questi due anni dalla Ministra Carfagna, che con convinzione si è spesa per combattere l’omofobia ma anche le violenze e le discriminazioni che colpiscono, guarda caso, sempre di più le donne.
Confesso che tutto questo scempio non lo trovo né divertente e neppure un innocuo esercizio di folklore. Qualcuno dirà che certa gente ha sempre pensato queste cose ma non ha mai trovato il coraggio di dirle. Ed è per questo domando: chi gliel’ha dato questo coraggio? Noi! Troppe volte in questi anni abbiamo girato la testa di fronte a tale scempio dei valori con i quali siamo cresciuti. Vi prego di riflettere se non sia giunto il momento di smetterla di girare la testa e avere il coraggio di dire: basta!

Carlo Berini

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