mercoledì 7 luglio 2010

Newsletter n.24/2010

“Sono riusciti a raccogliere 150 euro per finanziare i campi scuola estivi, ma dovranno pagarne 300 di multa perché hanno esposto un "listino" dei prezzi di torte, panini e bibite offerte sul piazzale della chiesa. La disavventura è accaduta ai ragazzi della parrocchia del Sacro Cuore a Mestre, che domenica mattina avevano allestito un banchetto per raccogliere soldi da destinare al campo estivo, com'è uso in tutte le parrocchie”.

Lo racconta il 9 giugno il Gazzettino di Venezia. E non si sa se ridere o piangere per questa brillante impresa dei vigili di Mestre. Anche perché i prezzi erano scritti su un cartellone tutto colorato, per gioco. A qualche commerciante della zona, si legge sul blog del Gazzettino, quella vendita ‘fuori luogo’ ha dato fastidio e ha chiamato la guardia municipale.

Sì, la gente si fa di giorno in giorno più irritabile e insofferente e chi governa cerca di prestare molta attenzione alla suscettibilità degli elettori. Nel novembre scorso, la Nazione annunciava che, grazie a un’ordinanza municipale, a Firenze: “Verranno colpiti, con multe che vanno da 80 a 480 euro, anche i falsi mimi e le persone che infastidiscono i clienti dei locali pubblici suonando qualche strumento”. E distinguere un mimo falso da uno vero non deve essere operazione facilissima per i vigili del capoluogo toscano, che già da anni sono impegnati a lottare anche contro i lavavetri. Qualcosa di simile deve accadere anche a Napoli; ma laggiù, si sa, l’arte di arrangiarsi per sopravvivere si è affinata nei secoli. Così, racconta un amico, davanti ai ristoranti si vedono musicanti col tradizionale mandolino coperto da un cartello ‘antimolestia’ che recita: “Non suoniamo per non disturbarvi”.
L’importante, in estrema sintesi, è non molestare. Ma la molestia è un fattore soggettivo: a qualcuno dà molto fastidio il rumore dei capannelli degli utenti serali dei bar; qualcun altro si infastidisce per la musica a tutto volume che intrattiene gli anziani nei pomeriggi estivi in un parco cittadino; altri non sopportano nemmeno le voci dei bambini che giocano in cortile. E c’è da dire che di ordinanze restrittive i comuni ne emettono di ogni tipo, proprio per far fronte al tasso crescente di insofferenza per il prossimo che la gente al giorno d’oggi mostra.
Così anche Mantova...

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