lunedì 31 maggio 2010

Newsletter n.12/2010 - Colpire i bambini, "educare" i genitori

Un anno fa, proprio alla fine di aprile, a Pessano con Bornago, in provincia di Milano, 34 bambini erano stati esclusi dalla mensa scolastica. L’evento non aveva avuto l’eco mediatica dei casi di Montecchio Maggiore e di Adro, ma i commenti erano stati severi e tutto sommato concordi nel respingere la decisione del sindaco, Giuseppe Caridi, di far ricadere sui bambini le conseguenze di impossibilità economiche o di errori delle famiglie. Anche la senatrice leghista Irene Aderenti l’aveva definita “una scelta moralmente non accettabile”. Ancor più risoluto il parere del provveditore agli studi di Milano: la situazione è “discriminatoria nei confronti dei bambini”, “la morosità non è un problema della scuola, riguarda genitori e amministrazione”, “prima di tutto bisogna rispettare l’offerta formativa che, per il tempo pieno, comprende la mensa”. Le insegnanti della scuola ci avevano messo del loro per evitare che i bambini colpiti dal provvedimento dovessero risentirne; l’allora presidente della Provincia, Penati, aveva definito la scelta del sindaco “drastica e paradossale” e si era impegnato a trovare soluzioni condivise per tutelare i diritti dei bambini. Insomma, un anno fa c’era stato un sussulto trasversale di dignità e di rispetto per l’infanzia.Il cosiddetto “pacchetto sicurezza”, approvato nel luglio 2009, ha certamente imbarbarito gli animi, indebolito i moti di resistenza di chi lavora nei servizi pubblici a contatto con le fasce più deboli della popolazione. Questo è il vero, grande pericolo: quando le istituzioni perdono il senso dei diritti umani fondamentali, quando le convenzioni internazionali (quella sulla difesa dei diritti dei bambini, ad esempio) diventano un optional per coloro che dovrebbero imporne il rispetto, rapidamente il virus dilaga e i peggiori sentimenti, le fobie, l’egoismo si insinuano in ampie fasce della popolazione...


Maria Bacchi


Nessun commento: