martedì 5 ottobre 2010

Newsletter n.34/2010 - Omofobia e lodevoli intenzioni

Nella sera di domenica 19 settembre alla festa della birra di Pignataro, in provincia di Frosinone, una coppia gay italo-inglese è stata avvicinata da un gruppo di uomini e selvaggiamente picchiata perché si stava baciando. Esattamente tre giorni dopo a Ragusa un altro caso di omofobia, l'ennesimo...: un giovane gay viene vessato e umiliato dal branco con un secchio di urina. E' con questa frequenza e questa rabbia che la violenza omofoba si riproduce, propagando i suoi tentacoli dal nord al sud del Paese. E mentre le associazioni omosessuali da tempo gridano all'emergenza nazionale, in Italia nessuna norma, ad oggi, è prevista nell'ordinamento a tutela delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. A distanza di quasi un anno ormai dall'affossamento della proposta di legge presentata dall' on. Concia, il dibattito politico su questo tema stenta a riaccendersi, nonostante due nuove proposte siano in discussione alla Camera proprio in queste settimane. Il timore di urtare la sensibilità delle gerarchie vaticane, e il veto dichiarato della Lega, che vede in un provvedimento a contrasto dell'omofobia e la transfobia il tentativo di “piantare una bandierina” per far tornare un domani alla ribalta altre questioni come il riconoscimento delle coppie di fatto, rischiano di trasformare un atto di civiltà in un'impresa titanica. E di questa condotta irresponsabile continueranno a pagare il prezzo persone innocenti e incapaci di comprendere le ragioni di tanto odio. Davvero paradossale se si pensa a quante energie siano state investite per dare attuazione a un dispositivo discutibile e controverso come il “pacchetto sicurezza”. Davanti a questo bieco ostracismo il nostro impegno e la nostra determinazione si fanno ancora più risoluti per dar voce al bisogno di giustizia che gran parte della società civile reclama. Un bisogno che sarà appagato solo quando il legislatore sarà in grado di offrire un apparato sanzionatorio idoneo ed efficace. L'unico strumento normativo davvero capace di racchiudere in sé queste caratteristiche oggi, è l'estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia.
Se sul piano nazionale la partita è ancora tutta da giocare, a livello locale si colgono dei segnali di apertura che lasciano intravedere qualche nuovo spiraglio. Il 27 maggio scorso il Consiglio Comunale di Mantova ha approvato una delibera di adesione alla Giornata Mondiale per la Lotta all'Omofobia (17 maggio), un gesto che fa onore alla neo-insediata amministrazione capitanata dal Sindaco Sodano. Nel documento si dà inoltre mandato alla Giunta di “promuovere, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica a una cultura delle differenze e a una condanna della mentalità omofobica, intervenendo, in collaborazione con gli organismi istituzionali di competenza, anche e soprattutto nelle scuole che hanno il dovere di formare i giovani perché contribuiscano a costruire un mondo rispettoso dei diritti di ciascuno...”. Queste sono le premesse, ci aspettiamo ora che alle lodevoli intenzioni seguano i fatti, nel dar concreto sostegno a progetti che vadano nella direzione auspicata, anche e soprattutto attraverso un lavoro sinergico con un'associazione, la nostra, da sei anni in prima linea su questo fronte, perché c'è un bisogno immenso di sporcarsi le mani per fare di Mantova, più di quanto non sia oggi, una città accogliente, inclusiva, rispettosa delle reciproche differenze.

Davide Provenzano
Presidente Arcigay “La Salamandra”

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